Ballottaggio, Cerulli Irelli: «L'anatra zoppa è fisiologica»

TERAMO – Rischio “anatra zoppa” al Comune di Teramo: a 48 ore dal ballottaggio l’avvocato e docente di diritto amministrativo Vincenzo Cerulli Irelli interviene sull’“anomalia giuridica” che – in virtù del voto disgiunto al primo turno del 25 maggio – potrebbe consegnare a Manola Di Pasquale, in caso di elezione, una maggioranza consiliare di centrodestra. Quest’eventualità, spiega Cerulli Irelli, è determinata dall’articolo 73 del Testo Unico degli Enti Locali che, al comma 10, non dà diritto al premio di maggioranza al candidato eletto nel turno di ballottaggio. Il docente ricorda però come in base alla riforma degli enti locali del 1993 (la legge 81 poi trasfusa nel Testo Unico del 2000), “il Sindaco riceve una legittimazione democratica diretta da parte dell’elettorato, al pari di quella del Consiglio. La legge, infatti, distingue chiaramente l’espressione del voto dato dall’elettore ad una delle liste che concorrono per l’elezione dei componenti del Consiglio Comunale, dal voto dato ad uno dei Candidati alla carica di Sindaco”. “L’elettore – continua dunque l’intervento – può esprimere preferenze disgiunte e si può determinare una mancata corrispondenza tra i consensi complessivi conseguiti dai diversi schieramenti di liste e quelli totalizzati dai diversi candidati Sindaci ad essi collegati”. L’evenienza che primo cittadino e Consiglio siano espressione di maggioranze diverse è quindi  "fisiologica e si verifica in molteplici situazioni, anche in virtù della previsione del voto disgiunto. In questi casi, ferma restando l’appartenenza al Sindaco e alla Giunta, che ne è espressione, dei poteri di governo, per gli atti di competenza del Consiglio si instaura tra il Sindaco e la maggioranza consiliare un rapporto di collaborazione e di mediazione tra le differenti posizioni nel quale propriamente si esprime il carattere democratico dell’Ente”. Lo stesso rapporto del resto si instaura quando i due organi hanno la stessa provenienza politica. Anche in questo caso infatti: “Gli atti di competenza consiliare dovranno essere mediati con le forze presenti in Consiglio. Ciò in particolare si verifica a proposito dei piani regolatori e di altri atti di pianificazione di competenza del Consiglio, circa i quali è dovere del Sindaco e della sua Giunta di acquisire il massimo consenso di tutte le componenti consiliari, in quanto rappresentative di diversi settori dell’elettorato, a prescindere dalla loro appartenenza alle forze politiche delle quali il Sindaco è più diretta espressione”.

EMERGENZA LAVORO, IL PD ATTACCA GATTI: Intanto, in attesa del voto di domenica, il Pd teramano si concentra sull’emergenza lavoro dopo la pubblicazione degli ultimi dati Istat sulla disoccupazione record, salita al 13,8%, in Abruzzo.“La giunta Chiodi e l’ex assessore Paolo Gatti hanno portato l’Abruzzo sull’orlo del baratro – si legge in una nota della segreteria provinciale – fiumi di denaro del Fondo sociale europeo utilizzati senza alcuna pianificazione strategica, che non hanno minimamente inciso sul benessere dei cittadini abruzzesi”. Il “modello Teramo”, continuano i Democratici, “ci ha riportato ai livelli del 1977: la disoccupazione giovanile è al 46% e, su base annua, sono stati persi 211mila posti di lavoro”. Di qui il j’accuse a Gatti “Ci stupisce che abbia divulgato numeri farneticanti sul ‘grande’ lavoro compiuto nei 5 anni e mezzo di assessorato al lavoro. Il modello Teramo ci ha portato nel baratro della disperazione.” “Ci auguriamo – questo l’appello della segreteria Pd – che i cittadini teramani, nel ballottaggio di domenica prossima, votando Manola Di Pasquale, sappiano sradicare l’ultimo caposaldo di un potere tracotante, ignaro, incapace di fare il bene dei cittadini”.